Lezione di ieri: Quando il sole passa vicinissimo allo zenit, rilevare la latitudine a mezzogiorno è una vera sfida.
Domenica 29/10/2023 Atollo Suwarrow (Isole Cook)
Dopo pranzo scendo a terra con mastro Ernests, in esplorazione della metà Nord dell’isola. Da questa parte la foresta di cocchi lascia il posto ad una macchia di arbusti, popolati di sule e sterne brune, che ci fissano. È evidente che siano preoccupate, perché gli arbusti sono pieni di nidi e di pulcini, ricoperti di piumino bianco e cotonato.
Passeggiamo fino all’estremità dell’isola, inoltrandoci sul reef fino a vedere da vicino i cavalloni oceanici. Là fuori l’oceano sembra piatto, ma la minima oscillazione basta per sollevare enormi muraglie liquide che si abbattono spaventosamente sulla barriera. A volte, gli spruzzi bianchi delle onde sono così alti da sembrare geyser. Da qui si riescono a scorgere le esplosioni di schiuma dal lato opposto della laguna, lontanissimo. Ora che siamo in piedi sulla barriera, si vede bene che il colore rosso è dovuto ad un leggero strato di alghe, che prosperano sulla roccia calcarea.
La marea crescente ci scaccia dal punto di osservazione, ritorniamo a lunghe falcate verso la spiaggia. L’afflusso d’acqua sta creando un torrente d’acqua lungo tutto l’anello della laguna.
Qui le nostre strade si dividono: Ernest completa il circuito dell’isola, io vado a dare un’occhiata sott’acqua.
Con la marea montante, non ho nemmeno bisogno di nuotare. Galleggiando in due spanne d’acqua, il flusso della corrente mi trascina verso il centro della laguna a velocità strabiliante. Viaggiando a due nodi di velocità in mezzo metro d’acqua, schivo i coralli a forma di fungo che costellano il fondale sabbioso.
Ben presto mi allontano abbastanza dalla barriera, la giostra rallenta e l’acqua ritorna calma e cristallina. Anche qui ci sono parecchi pesci chirurgo, con le spine caudali bianche che spiccano sul fondo nero. Ci sono pesci angelo di parecchie specie diverse, qualche piccola cernia nera a pois blu e alcuni pesci-me-stesso, tutti gialli. (I pesci me stesso sono altresì noti come pesci palla) In poche parole, anche oggi la nuotata è spettacolare. Ecco, non è ancora finita, là ci sono tre pesci napoleone, wow!
Tormato a terra, trovo il mio compare dall’altra parte dell’isola, ad ascoltare il mare. Restiamo un po’ laggiù, poi lui torna verso il molo e io mi allontano tra i coralli, per vedere che aspetto ha il pendio esterno della laguna. I fan della Pixar lo conoscono come “il salto nel blu”, il confine tra i coralli e l’oceano aperto. Sulla spiaggia ho trovato alcuni aculei di ricci di mare, viola e a forma di matita. Si trovano solo da questo lato dell’isola, ma non vedo alcun riccio nell’acqua. Molti pesci pappagallo verdi e altre specie che popolano anche l’interno della laguna. Molti sono intenti a sgranocchiare coralli. A quest’ora il sole sta calando e i piccoli squali pinna nera si inoltrano nell’acqua bassa in cerca di facili prede. Ne incontro spesso, durante questo breve bagno. Per quanto riguarda la forma dell’isola, devo dire che la barriera non è così verticale come mi aspettavo. Tuttavia sprofonda in fretta, aggirando i cavalloni vedo ancora il fondale, ma è inclinato a 45 gradi. Pensare all’immensità degli abissi oceanici là fuori è davvero impressionante. Finita l’esplorazione, ritorniamo a bordo, dove Charlotte è pronta a uscire.
Siamo stati invitati a bordo del catamarano, così ci trasferiamo tutti insieme a salutare i nostri vicini di laguna. L’equipaggio del catamarano sono tre amici francesi sulla trentina, dipendenti di un’azienda che produce desalinizzatori, la OsmoSM. Lo stesso catamarano ha a bordo un bestione in grado di produrre duecento litri d’acqua dolce all’ora. Basterebbe un giorno per produrre tutta l’acqua dolce che utilizziamo su Valiant in sei mesi. I nostri amici sono già in viaggio da un paio di mesi e stanno rientrando in Polinesia Francese, dopo aver visitato tutto il Pacifico occidentale, fino alla Nuova Caledonia e alle Vanuatu. Come hanno fatto a percorrere la distanza da Apia a Suwarrow in quattro giorni? Accendono il computer di bordo, per mostrarmi la rotta. Grande Giove! Hanno bordeggiato per un giorno, navigato a motore per un altro giorno, poi hanno semplicemente tirato dritto, grazie al vento di Nordest. Dritto dritto, restando a 14° di latitudine Sud. Anche Charlotte vuole vedere, ma bisogna avvertirla. “Prima di guardare, fai un respiro profondo.” Il mio consiglio sincero viene inteso come sarcasmo, si è già indispettita e sta per ribattere qualcosa, ma posa lo sguardo sulla mappa digitale. Nel colorito linguaggio di bordo, le parole che seguono significano “Santo cielo! Sì, è meglio che faccia un respiro profondo.” Te l’avevo detto, non era uno scherzo. Facciamo quattro chiacchiere tra una lattina di birra e un caffè, confrontando le nostre case galleggianti. Il catamarano è progettato per la crociera, quindi ha al centro un salotto con un grande divano rotondo, un tavolo e una cucina di tutto rispetto. C’è addirittura un barbecue arrugginito assicurato alla battagliola di dritta. Quando c’è brutto tempo, di solito si inserisce il pilota automatico e tutti si rifugiano all’interno. Quasi come noialtri su Valiant, quasi uguale. Noi se lasciamo il pilota automatico in balia dell’oceano, il povero Mario si scora e va in mille briciole.
Dopo questa visita ci aspetta una notte più quieta di ieri, per recuperare le forze in vista della partenza.
La mattina seguente il cielo è coperto e a bordo del catamarano fervono i preparativi per la partenza. Noi intanto osserviamo le loro mosse. Sono appena scesi a terra per andare a caccia di cracker. Ieri mattina, infatti, Chris e Teina ci hanno comunicato che abbiamo vinto il premio del concorso annuale di Suwarrow. L’ultimo visitatore si aggiudica le provviste avanzate, perché tra due giorni arriverà un idrovolante per riportare i guardiaparco a Rarotonga. Così abbiamo ricevuto uno scatolone e una borsa pieni zeppi di cracker, sgombro in scatola, noodles, frutta passa, carne secca e quaglie in scatola. Le quaglie in scatola vengono dalla Spagna, sono preparate alla maniera tipica di laggiù.
Ci hanno offerto anche un intero scatolone di cracker, ma abbiamo lasciato l’opportunità ai francesi di beneficiare del premio di fine stagione. Nel vedere quei buonissimi, croccanti cracker salire a bordo della barca sbagliata, Charlotte ha già i rimorsi di aver lasciato tutta quella fragrante bontà alla mercé di quei predoni. Il capitano adora i dolci e gli snack croccanti, ne ha sempre da parte una scorta personale.
Il catamarano issa la randa, ci salutiamo e ci diamo appuntamento a Raiatea, perché sia noi sia loro prevediamo di fermarci per un po’ sull’isola. Li vediamo allontanarsi in direzione Nordest, beccheggiando violentemente sulle onde.
Restiamo soli, leggendo e giocando a carte. Più tardi riprendo il mio progetto di navigazione celeste, ma abbiamo percorso così tante miglia che non riuscirò mai a rimettermi in pari. Se fossimo in quattro sarebbe fattibile, ma così è decisamente troppo. Inoltre nei primi giorni di navigazione non abbiamo mai visto il cielo, solo nuvole e vento di burrasca. Le continue virate e lo scarroccio impediscono ogni ricostruzione attendibile della rotta. Secondo i calcoli, abbiamo navigato attraverso l’isola Tutuila, la più grande. Conserverò il taccuino con i dati grezzi, che basteranno per tracciare la rotta.