Gli ultimi giorni prima della partenza

Venerdì 22/10/2021 – 2:00


Mancano 27 ore alla partenza e comincio ad avere la sensazione che stia davvero per succedere qualcosa. Non il giro del mondo, no, mi sembra esagerato.
È come se qualcuno suonasse al campanello e quando tu chiedi chi è lui rispondesse che lavora alla NASA ed è incaricato di informarti che tu domani andrai sulla Luna. Innanzitutto è poco credibile, e poi come si fa a immaginarsi in anticipo come sarà, che effetto farà?
Oppure è come vedere una roccia a strapiombo sull’acqua, alta neanche un paio di metri, che dal basso sembra una sciocchezza ma appena arrivi in cima sembra di dover saltare dal ciglio del Grand Canyon. Ma non sei in alto, è che non ci sei abituato. Altrimenti come fanno quelli che si buttano da quaranta metri? Probabilmente si sono sfondati i timpani quando si allenavano da venti metri, così ora non sentono più i consigli di chi pensa che il salto sia troppo alto, l’acqua troppo fredda o la roccia troppo scivolosa. Altrimenti come ci si potrebbe lanciare nel vuoto con tanta disinvoltura? Certo che potrebbero aspettare l’estate, quando è più caldo e asciutto, ma se poi non c’è acqua che cosa fanno?

Lo zaino è pronto, è venuto un po’ più pieno del previsto, ma non c’è da stupirsi, in meno di 50 litri c’è tutto l’occorrente per passare una notte all’adjaccio con -5°C. Anche il peso è elevato, intorno a 13,5 kg, esclusi i vestiti minimi indossati, l’acqua e il cibo. Non c’è pericolo, appena arriva il freddo diventa si alleggerisce e si svuota.
Ora si tratta di completare il blog, fare gli ultimi saluti e riordinare il marasma di oggetti che sono stati sparsi durante i preparativi. Ci sarebbe un’altra dozzina di cose da fare , ma sono quasi trascurabili, quasi.


Sabato 23/10/2021 – 0:53
Quattro ore alla partenza. Tutti i saluti di oggi ad amici e parenti mi hanno aiutato un po’ a capire che cosa sta per succedere, ma è come se mancasse un mese alla partenza, o forse un anno. L’idea di partire è talmente surreale che probabilmente mi ci vorrà qualche giorno per capire che cosa sta succedendo. Non si è mai davvero finito di prepararsi, ti viene sempre in mente qualcosa che si potrebbe fare meglio, che si potrebbe approfondire, preparare in anticipo. A un certo punto bisogna imporsi di fermarsi, fare un bel respiro e saltare nel vuoto.
Nell’ultimo mese non è passato un giorno senza che mi sentissi chiedere se sono proprio sicuro di partire, normalmente più volte di fila. Io, sempre convinto, ho risposto a tutti di sì, assolutamente, certamente, sicuramente. Ormai ho un repertorio di rassicurazioni adatto a ogni tipo di sconforto e un fascicolo di risposte per ogni tentativo di dissuasione.
Nel frattempo, sotto la mia faccia di bronzo c’è un incredibile tumulto di pensieri che poi si sfogano non appena rimaniamo da soli, io e i pensieri. Partire? Tu? Ma sei serio? Ma no, figurati, è tutto uno scherzo. Ma sei impazzito?
Boh, forse sì, magari sono impazzito veramente. Finché era solo un progetto mi pareva assolutamente normale, nei limiti della mia anormalità. Da quando la data della partenza ha iniziato ad avvicinarsi mi sembra pura follia, anche se so per certo che è la cosa giusta da fare perché mi ricordo bene di quando ero sicuro di quello che facevo. È come partecipare a una lunga corsa e dimenticarsi perché ci si è iscritti quando si è quasi in vista del traguardo. È un po’ spaesante, ma se mi sono iscritto un motivo ci sarà, no?
Non è successo niente di particolare in questi giorni, questi sono i pensieri venuti a farmi visita tra un amico e l’altro.
Adesso, con tutta questa sicurezza e determinazione,
Si paaarteee!
(Eh? Davvero? Ma per cosa? Boh, non guardate me, io non ne so niente ormai.)

6 commenti su “Gli ultimi giorni prima della partenza”

  1. Ma ti sbagli se pensi che le gioie della vita vengano soprattutto dai rapporti tra le persone. Dio ha messo la felicità dappertutto e ovunque, in tutto ciò in cui possiamo fare esperienza. Abbiamo solo bisogno di cambiare il modo di guardare le cose. [Christopher McCandless, Into the wild]

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