Profumo di cesti di frutta

Lezione di ieri: Salire in testa d’albero non è uno scherzo.
Martedì 24/10/2023 Oceano Pacifico (Isole Cook)
Abbiamo coperto centoventi miglia in ventiquattr’ore, nella direzione di Raiatea. Forse ci siamo sbagliati di grosso sulla data di arrivo. Il vento è già aumentato a venti nodi e abbiamo due metri d’onda. È facile valutare l’altezza delle onde, perché stando in piedi in pozzetto ho gli occhi a due metri dalla linea di galleggiamento. Se le creste dell’oceano coprono l’orizzonte, vuol dire che le onde sono alte due metri. Dopo la scalata di ieri, il capitano tira avanti con il Brufen da 200mg. Per aiutare la rigenerazione delle ossa, beve litri e litri di tè alla curcuma. Questa cura mi lascia perplesso, ma non sono un nutrizionista e so solo che la curcuma è gialla.
A causa dell’aumento del vento, entro sera abbiamo già ammainato tutta la randa e navighiamo con un triangolino di yankee, cazzato a ferro per stringere la bolina. Il vento infatti sta girando e riusciamo a malapena a fare rotta direttamente verso Raiatea. Anzi, siamo vicinissimi ad Aitutaki, un’isola dove sono stati i miei genitori in viaggio di nozze. Il mare di Aitutaki è rimasto nel cuore della mamma, viene nominato ogni volta che andiamo in vacanza e ogni volta che si parla di pesci. È un peccato che non ci fermiamo alle isole Cook, adesso che ci passiamo così vicini.
A tratti piove a dirotto, così navighiamo di nuovo con la giacca e avanziamo lentamente malgrado il vento sfavorevole. Al tramonto accendiamo il motore per raffreddare il frigo, mentre il capitano prepara una zuppa di lenticchie per riscaldarci. Dice di averne bisogno, probabilmente la zuppa calda serve a portare un po’ di conforto alle costole rotte.
Nella notte continuiamo a ridurre le dimensioni dello yankee, finché non resta che un fazzoletto di tela grande quanto una tormentina. Non basta più a fendere le onde, così nel proprio turno Charlotte è costretta a poggiare e seguire il vento, mentre il vento raggiunge i trenta nodi.
Passato il peggio srotoliamo il genoa, un pochino ogni tre ore, per riacquistare velocità. Riceviamo un mare incrociato da Sudest e Sudovest, due treni di onde che si mescolano confusamente. Scavalchiamo ogni ostacolo e procediamo a sei nodi verso Est, sospinti dagli alisei che spirano a venti nodi. Il cielo oggi è azzurro e cosparso di piccoli cumuli dall’aria amichevole.

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