Basta letto!

Lezione di ieri: Viaggiando a Est ci si abitua via via ad essere ospitati per molto tempo, ma ogni volta si resterà stupiti dalla bontà dell’ospite.
Sabato 13/02/2022 11:40 Ureki (Georgia)
È il giorno della partenza, quindi bisogna preparare lo zaino, ma con calma, dopo la pre-colazione e la colazione. Anche dopo il pranzo, non è così semplice rimettere tutto lo zaino insieme tra i pasti incalzanti, inoltre devo ricaricare tutte le batterie e ci vuole un bel po’.
16:10
Mi sa che non parto più per Kutaisi, ma sono ancora in tempo per realizzare un desiderio nato due giorni fa, cioè tornare nella pineta su mare, a dormire con le onde. In realtà Temuri aveva in programma di consegnarmi direttamente a Tbilisi, ma io ho bisogno di autostop e ho rifiutato con decisione. Adesso il mio piano è farmi portare a Grigoleti, dieci chilometri a Nord, dormire sul mare e domani partire per Kutaisi.
Non se ne parla neanche, piuttosto Temuri mi può portare adesso in riva al mare, così poi torno qua a dormire e domani parto.
La proposta non mi soddisfa, manca la parte in cui dormo fuori al freddo. Bisogna trovare il modo di spiegare che cosa c’è di così speciale nella scomodità e nella fatica. Visto che Temuri è un cacciatore trovo una similitudine venatoria che fa al caso mio. “È la stessa differenza che c’è tra mangiare una bistecca cacciata e la stessa bistecca comprata al supermercato. La seconda ha lo stesso sapore, ma ti sei perso tutta la parte interessante.” Questo funziona, mi sono spiegato e perciò questa arriva una seconda proposta: ora Temuri mi porta a Grigoleti e dormo là, poi domattina mi torneranno a prendere, torno qui, faccio colazione e poi Temuri mi riporterà a Grigoleti.
Mi sembra un po’ eccessivo, penso che andrò a dormire qui in pineta, tanto è la stessa cosa.
È deciso, parto e ci rivedremo domattina. In un attimo Lali riempie una borsina di cibo, così non morirò di stenti questa notte. Secondo me c’è da mangiare per quattro giorni, ma dice che devo finire tutto stasera, sono due cosette rimaste da ieri. Naturalmente mi vorrebbero accompagnare in macchina, ma non se ne parla neanche, due chilometri a piedi li posso fare.
17:40
Sono di nuovo sulla sabbia, tra il mare Nero e il mare di plastica, a guardare il sole che scompare dietro le nuvole all’orizzonte. Cerco la zona in cui i pini crescono più vicini al mare, così posso piazzarmi in seconda fila e non essere visibile da lontano. Non c’è nessuno oggi, ma non si sa mai.
Mentre disfo lo zaino, mi accorgo che non dormo all’aperto da quella notte gelida a Malatya. Sono passati esattamente trenta giorni. Monto l’amaca tra due grossi tronchi, senza neanche bisogno della torcia perché stanotte la luna è quasi piena e illumina a giorno, tanto che riesco a scattarmi una foto in cui si vede qualcosa. Entro in amaca a mangiucchiare qualche cosa mentre finalmente ho l’occasione per scrivere. Ora che so montare il campo come si deve la temperatura all’interno è ottima.
Tutto ad un tratto, nella pineta si leva un coro di ululati e metto la testa fuori per ascoltarli e per capire dove sono. Sono distanti e dicono delle cose diverse rispetto ai lupi di Kaklık in Turchia. Sicuramente il mio bozzolo blu non è per niente nascosto alla vista, ma almeno non mi possono fiutare perché la brezza di terra porta il mio odore dalla parte giusta, verso le onde. Dubito che di notte i lupi vadano a pesca, quindi torno dentro ad ascoltare le onde e buonanotte.
3:20
Non so perché, quando dormo all’aperto mi sveglio una o due volte per notte per andare in bagno, così anche stanotte vedo la Luna una seconda volta riflessa sul mare.
Se sei a casa e ti svegli per andare in bagno, il massimo che puoi vedere è il bagno. È paragonabile?

2 commenti su “Basta letto!”

  1. Matteo+Lasalvia

    Effettivamente era da mò che sul diario non scrivevi di una tua notte passata all’aperto! Descrizione simile alle altre volte, ma percepite quasi come una cosa nuova. Hai provato una simile sensazione?

    1. È come quando stai via da casa tanto tempo e ricominci a ripetere dei gesti che ti vengono automatici. È come se fosse una cosa nuova, ma senza indecisione sul da farsi, tutto avviene con naturalezza.

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