La strada per Van

Lezione di ieri: le abitazioni sotterranee si riempiono di fumo.
Giovedì 13/01/2022 8:10 Göreme (Turchia)
Com’è il meteo di domani? Non è cambiato, domani notte ci sarà circa -12°C a Yozgat. Che fare? Non lo so, intanto è meglio andare a fare colazione per prendere l’antibiotico. Giù in salone ci sono King Don e Kionu che fanno già colazione perché oggi partono per Ankara, hanno ancora una settimana e poi torneranno in Corea del Sud. Il nuovo ospite invece è Taha, che è spagnolo ed è il mio compagno di stanza. È appena arrivato a Göreme, quindi oggi andrà a fare un giro qui intorno, nonostante la neve che è caduta stanotte non sia il substrato ottimale per camminare con le sue sneakers.
Resterò da solo con lo staff, ma non è male, così recupero un po’ di arretrati prima di partire verso l’ignoto domattina. Devo anche fare qualche rammendo e decidere cosa fare domani, direi che ne ho abbastanza per oggi.
12:15
Non mi ha risposto nessuno da Yozgat, ho contattato due potenziali ospiti due giorni fa, ma dubito che risponderanno se non lo hanno fatto finora. Inoltre anche Çorum sarà troppo fredda per campeggiare, potrei avere bisogno di un ospite anche lì e con così poco preavviso è difficile trovare qualcuno. Le previsioni non sono cambiate, inoltre a Samsun ci sarà un grado di giorno, con parecchio vento. Non ci sono ostelli neanche lì, ma almeno la temperatura è accettabile. Dopo Samsun c’è Trabzon e poi bisognerà scendere di nuovo a Sud, perché vorrei tanto vedere il lago Van, un enorme lago a 1700 metri di quota. Sarà dura raggiungere Van, perché la strada passa per Erzurum e Muş, due delle città più fredde della Turchia. Qualche giorno fa Hakan mi ha mandato una notizia del telegiornale che parlava di persone e animali morti congelati nei pressi di Van proprio a causa del freddo. Non penso di arrivare a tanto, ma comune il freddo ci sarà, ora che questa settimana di temperature miti è finita. Sono anche indietro rispetto a quello che mi aspettavo, mancano ancora duemila chilometri prima di arrivare in Georgia e se non fosse che nevica sarei già ripartito.
Aspetta aspetta, a Est c’è una città che si chiama Malatya, dove le temperature sono di tre gradi più alte che a Samsun. Non solo, Malatya si trova sulla strada diretta per Van e basta fare una piccolissima deviazione per andare in una città che si chiama Batman! Vuoi mettere che bello fare l’autostop con una cartello con scritto “Batman”? Inoltre sembra anche che ci siano anche degli additivi storici a Batman. Ma io perché sto andando a Samsun e Trabzon?
È semplice, sto andando a Samsun e Trabzon perché tutti quelli che ho incontrato mi hanno chiesto dove sarei andato dopo, e io ho risposto “Samsun, Trabson, poi Van, Kars e Batumi”, facendo un divertente zig zag su e giù con il dito. Inizialmente, prima di partire, avevo pensato di raggiungere Van tagliando la Turchia in diagonale, per poi risalire in Georgia. Adesso che mi trovo in Cappadocia è cambiato tutto, mi ricordo che nei pressi di Trabzon c’erano dei bei paesi e monasteri incastrati nelle montagne, basta. Ora che ho un po’ fretta di arrivare in Georgia non penso di voler deviare per andare a vedere questi monasteri, tanto vale andare a Batman. Chiamo Bonni per sicurezza, con questo cambio di rotta non vorrei mai mancare qualcosa di imperdibile.
Bonni è d’accordo, la parte più interessante della regione del Ponto sono i monasteri e qualche paesino sperduto, se non ho tempo per quelli tanto vale evitarli.
Molto bene, perfetto! Facendo rotta a Est risparmio trecento chilometri di strada e vedo una parte più grande di Kurdistan. È esattamente la zona in cui non sarei dovuto passare, ma sono cose che si dicono per tranquillizzare le mamme. Batman è molto vicino alla Siria, visto sulla mappa è quasi in Iraq, per questo prima di lasciare l’Italia avevo pensato di stare sulla costa del Mar Nero, lontano lontano dal sud. EpoivadoallagoVan, ma solo un attimo, poi scappo via. Chiaramente è difficile dissociare il Kurdistan dalle immagini di carri armati e guerriglieri con i kalashnikov e le bandoliere di proiettili. Chi è mai stato nel Sudest della Turchia, tra le persone conosciute e degne di fiducia? Nessuno, al massimo abbiamo degli amici che sono stati a Istanbul per Natale.
Anch’io non avevo idea di che aspetto potesse avere la Turchia, solo Istanbul ha rispecchiato abbastanza le mie aspettative. Ora che sono in Cappadocia non credo che ci sia alcun pericolo in più nell’andare più a Est, a parte l’esercito turco che crede di avere dei terroristi da combattere. Comunicando il cambio di rotta al controllo missione a Reggio, la mamma non si scompone affatto. Adesso la sua spina nel fianco probabilmente è l’Iran, che è ancora lontano e ignoto. Anch’io non so che cosa ci sia in Iran, so solo che gli iraniani e i viaggiatori europei consigliano di andarci.
Sono al settimo cielo per il cambio di rotta, ora che ho un nuovo piano posso concentrarmi sulla scrittura. La parte che fa più piacere è essere riuscito ad accorgermi dell’assurdità di ostinarmi ad andare verso Nord senza più sapere perché. Il bello di non avere una rotta precisa è proprio avere la possibilità di adattarla alle condizioni avverse. Se arriva il freddo, posso sempre migrare verso un posto caldo.
Scrivo, faccio la spesa, mangio, scrivo ancora fino a tardi. Domani spero di partire presto, ma tanto lo so già che partirò dopo le undici.
Fatto importante: nell’ostello per qualche ragione c’è una bilancia pesapersone, che naturalmente è stata tarata ieri con il chilogrammo standard conservato a Sèvre. Peso esattamente come quando sono partito, intorno a 66 o 67 chili, direi che andiamo benissimo.
Prima di andare a letto faccio due chiacchiere con Taha, che è appassionato di arti marziali come me e fa kickboxing. Mi fa un sacco di domande sul jujitsu e poi mi racconta di quella volta che era in giro per Amsterdam e l’hanno seguito in due per derubarlo, probabilmente erano anche un po’ brilli. È finita che uno dei due si è fatto avanti, Taha gli ha rifilato un pugno e poi se l’è data a gambe. Non lo hanno inseguito, e se vedessi Taha non lo faresti neanche tu.
Finisco i miei rammendi e mi addormento mentre Taha sta ancora seguendo una partita di calcio sul cellulare.

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